venerdì 30 settembre 2016

Un grande scrittore, Santiago Gamboa. Un bel libro, “una casa a Bogotà”.

In questo libro l’autore attraverso la descrizione di una casa racconta ed incrocia ed esistenza del protagonista con la storia e le storie di Bogotà.
Un libro in cui ciascun capitolo è una persiana da aprire per scoprire il mondo, partendo dalle strade della capitale colombiana. E’ un’analisi a tutto tondo che mediante concise ed appassionate digressioni del protagonista, dell’anziana zia – ex funzionaria ONU – ed in forma minore, ma sempre pungente e profonda, di altri personaggi, fornisce interessanti chiavi di lettura su argomenti riguardanti società, economia e politica su scala mondiale, con particolare riferimento al Paese andino.
Il filologo, questo è il lavoro del protagonista, orfano dall’età di 6 anni, narra la sua vita, le sue storie, la sua personale tragedia e da qui, ripercorrendo singoli eventi, promuove una serie di puntuali argomentazioni.
Un libro che attraverso le stanze della casa presenta una serie di “accadimenti” che segnano la vita del protagonista e ci stimolano a pensare, a guardare nelle pieghe, anche attraverso “letture ed interpretazioni che non sono più di moda”.
Nelle pagine del libro si possono trovare moltissimi spunti di riflessione;  lo stile veloce molto spesso deve rincorrere il pensiero che fugge chilometri o anni lontano seguendo le molteplici suggestioni proposte.
In sintesi è un libro che fa pensare, molto; ed indaga diversi  campi e temi mediante interpretazioni sociali e/o psicologiche.
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